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Luca Ramacciotti – Sogetsu Concentus Study Group

www.sogetsu.it

Monthly Archives: settembre 2022

Tempo fa avevamo ricevuto l’invito dalla maestra Veena Dass Director Sogetsu School New Delhi (coaudiuvata da Saveena Gadhoke – Assistant Director Sogetsu School Delhi) di tenere una dimostrazione online per i 70 anni di rapporti diplomatici tra Giappone e India. La proposta ci ha fatto molto piacere quanto tremare le vene nei polsi perché in diretta mondiale avremmo dimostrato ciò che abbiamo imparato nel corso degli anni di questa arte che tante soddisfazioni ci ha donato.

Sinceramente la signora Veena Dass ci ha seguito nell’organizzazione in maniera molto presente e gentile aiutandoci a coordinarci e decidendo il tema ovvero “Italian Late Summer” perché ufficialmente l’estate sta per terminare con l’equinozio del 23 settembre prossimo anche se le temperature (e l’umidità) sono ancora alte.

Con Lucio abbiamo optato per i materiali e i fiori di stagione per far meglio comprendere come sia la natura in questo momento in Italia e che lui avrebbe fatto tre ikebana e io due perché, come si sa, l’esposizione al pubblico mi vede sempre reticente abituato come sono a vivere nelle quinte teatrali.

Oggi era il gran giorno e, sinceramente, ero molto agitato perché sentivo la responsabilità di rappresentare la Sogetsu italiana assieme a Lucio e soprattutto non avrei voluto far fare brutta figura alla nostra maestra Mika Otani che ha sempre mille attenzioni nei nostri riguardi.

Siamo stati introdotti dalla signora Dass e poi è iniziata la dimostrazione che a me è sembrata fuggire in un lampo mentre invece è durata 1ora e 27 minuti. Al termine i saluti anche con il rappresentante dell’Ambasciata del Giappone in Idia le cui parole ci hanno davvero molto emozionati.

Il tempo di pulire lo spazio dove abbiamo realizzato la dimostrazione, scaricato l’adrenalina ed eccomi con il mio post…. ancora mi sembra impossibile che abbiamo mostrato il nostro percorso a tutto il mondo, ma è il bello dell’arte: creare ponti.

Grazie a Jaana Pirhonen per gli screenshot e per gli amici, le allieve e le maestre del nostro gruppo che ci hanno seguito e mandato feedback. La dimostrazione è visibile sul gruppo Facebook “Ikebana Sogetsu Delhi

Ikebana di Lucio Farinelli – suiban di Luca Pedone – foto di Luca Ramacciotti
Ikebana di Luca Ramacciotti- Coppa in vetro di Iittala – foto di Luca Ramacciotti
Ikebana di Lucio Farinelli – vaso di Akira Satake – foto di Luca Ramacciotti
Ikebana di Luca Ramacciotti- Vaso di Sebastiano Allegrini – foto di Luca Ramacciotti
Ikebana di Lucio Farinelli – vaso di Magda Masano – foto di Luca Ramacciotti

Grazie davvero a tutti, è bellissimo fare ikebana circondati da amici.

Concentus Study Group

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I partecipanti al workshop con Matteo Raciti e Maria Pia D’Anna

Tendenzialmente da sempre tendo a unire le mie passioni per cui era da un po’ di tempo che volevo realizzare un workshop sulla cartapesta per due motivi: il primo e il più ovvio è che sono cresciuto in mezzo al Carnevale di Viareggio mentre il secondo è per il “culto” che il Giappone ha verso la carta.

Già in occasione del workshop di Mika Otani (2019) come materiale non convenzionale utilizzammo, tra le varie cose, i pezzi di una costruzione carnecialesca (i primi al mondo a farlo), ma desideravo fare un passo in più.

Nel frattempo tra le nuove leve del Carnevale viareggino stava crescendo in maniera molto interessante Matteo Raciti. Matteo ha una grande passione proprio per il tema “carta” per cui era l’ideale per portare a termine il progetto che avevo in mente. Rimaneva il problema che un vaso di cartapesta non può contenere acqua. Che fare?

Il famoso motto socratico “io so di non sapere” l’ho sempre ben presente in mente per cui se un tema mi interessa non mi improvviso, ma cerco un esperto che mi faccia crescere personalmente per cui posi in mano a Raciti il problema perché, per me l’unca soluzione era di creare un vaso e poi trovare un contenitore di vetro o plastica da porre dentro. Qui la differenza tra chi conosce e chi non una materia. Raciti mi fece notare che sarebbe stato difficile trovare un contenitore adatto ai vari vasi creati per permettere ai partecipanti di realizzare un ikebana al termine del workshop dato che ognuno doveva avere la possibilità di sviluppare liberamente un proprio progetto.

Gli lasciai carta bianca e quando trovò la soluzione iniziammo a pubblicizzare il workshop e devo dire l’idea piacque sia perché i posti si sono esauriti abbastanza velocemente (solo 12 perché Matteo ci teneva a seguire bene ogni partecipante) sia perché, dopo aver pubblicato la locandina dell’evento, diversi maestri di ikebana improvvisamente si sono reinventati creatori di vasi con vari materiali (compresi una specie di poltiglia di carta e colla)… ma ricordate il motto di Socrate di prima….? Ecco io amo avere la sensazione di essere vuoto e venir riempito di nozioni e tecniche che non conosco, non mi improvviso. Sono come un vaso che aspetta di venir colmato.

Matteo, grazie all’Associazione Recuperarti non solo trovò una perfetta sede, ma anche il mcguffin per risolvere il problema acqua. Ma andiamo per ordine.

Il 2 mattina con i vari partecipanti (oltre a me e al Maestro Farinelli c’erano Ursula Altenbach, Silvia Barucci, Giusi Borghini, Natalia Calderon, Cristina Dagestad, Patrizia Ferrari, Ilaria Mibelli, Elena Palade, Silvia Pescetelli e Daniela Anca Turdean) ci siamo trovati nell’hangar del carnevale dove lavora Matteo. Era presente ancora il lavoro dello scorso anno, ma abbiamo potuto avere un assaggio anche del prossimo. Raciti ci ha illustrato il lavoro di un artista del Carnevale, guidato al Museo e allo spazio espositivo (dove c’è anche il suo Gulliver) donandoci preziosi dettagli, nozioni e curiosità.

Il pomeriggio abbiamo iniziato il workshop ed ecco la soluzione ideata da Raciti: ognuno di noi ha scelto liberamente uno dei molti flaconi, bottiglie o altro recipiente in plastica a disposizione ovvero tutto materiale di recupero che sarebbe stata l’anima del nostro vaso. Quindi il problema acqua veniva eliminato.

Ma come trasformarlo?

Matteo ci ha fatto vedere come avremmo potuto cambiare la forma a ciò che avevamo scelto dando anche materiale, sempre di recupero, come gli appendi abiti in ferro. Quindi ci siamo messi tutti all’opera dopo aver disegnato la nostra idea in modo che Raciti ci desse i giusti consigli per realizzarla. Come tutte le volte che mi approccio a una materia nuova mi sono totalmente affidato all’insegnante sempre per il precetto socratico sopra riportato. Ho esposto la mia idea e seguito le sue istruzioni.

Quando tutti abbiamo compiuto questo primo passo di modifica di uno o più contenitori è stato il momento di preparare la colla per la cartapesta e di imparare come si realizzano i vari strati. Quindi abbiamo iniziato ad applicare i minuscoli frammenti di carta sul nostro vaso in nuce pensando a quanto lavoro ci sia su una figura carnecialesca utilizzando quel metodo.

Il sabato mattina Raciti ci ha portato a visitare il Museo dei Bozzetti spiegando le varie fasi di realizzazione delle culture. Come dal bozzetto si passa al modello, a come ricavare le misure e nei casi dei bronzi stampi e fusioni. Poi abbiamo fatto un salto nella galleria dove espone le sue strabilianti e particolari scultre, i quadri dall’uso personalissimo e poetico dei colori (il blu!) e di monili in bronzo davvero innovativi.

Il pomeriggio abbiamo continuato il lavoro andando ad applicare sul lavoro del giorno prima varie tipologie e strati di carte che erano a nostra disposzione con un’incredibile scelta di tipologie di carte e colori. Avrei voluto usarle tutte!

Un lavoro di pazienza che rasserenava l’animo dato che il pensiero era lì e non disperso in altre problematiche della vita. Se non si ha la mente serena e libera di pensieri non faremo mai bene un’arte.

Il terzo e ultimo (ahimé) giorno abbiamo realizzato nei nostri vasi gli ikebana che il fotografo professionista preposto ovvero Angelo Paionni ha immortalato. Anche lì abbiamo avuto un’ulteriore lezione dato che ha dimostrato con mezzi improvvisati come fare delle belle fotografie. La sapienza in un campo.

Vaso e ikebana di Silvia Barucci
Vaso e ikebana di Giusi Borghini
Vaso e ikebana di Natalia Calderon
Vaso e ikebana di Cristina Dagestad
Vaso e ikebana di Lucio Farinelli
Vaso e ikebana di Ilaria Mibelli
Vaso e ikebana di Elena Palade
Vaso e ikebana di Silvia Pescetelli
Vaso e ikebana di Luca Ramacciotti
Vaso e ikebana di Daniela Anca Turdean

Ma c’era anche una sorpresa per tutti da parte dei Raciti… ovvero farci apprendere come viene realizzato uno stampo in gesso.

Ognuno di noi ha avuto un blocco di argilla per ideare un vaso. Ci ha spiegato come fare questo stampo “positivo”, quali dettagli poter mettere in evidenza e quali si sarebbero invece persi oppure avrebbero potuto costituire un problema al momento del colaggio del gesso che ci ha insegnato a preparare.

Ottenuti gli stampi “negativi” ci ha insegnato a ricreare il positivo con la tecnica della carta pesta.

3 giorni intensi allietati da persone meravigliose, vecchi e nuovi amici e belle cene.

Finalmente un workshop (e internazionale) dal vivo dopo 3 anni di pandemia e la felicità di aver incontrato anche un’altra allieva della nostra maestra Mika Otani.

Per me l’ikebana sarà sempre e solo questo. Condividere esperienze con amici e non “limitarsi solo” a fare una composizione floreale, ma, proprio come fa la Sogetsu, inglobarvi tutto ciò che è arte.

Workshop come questo che Raciti ci ha ideato sono preziosissimi per la crescita di un ikebanista perché non solo abbiamo avuto degli imput su come creare un vaso, ma nozioni importantissime di tecnica che potremo riapplicare in vari contesti.

Ringrazio quindi lui e Maria Pia (voce inglese, collaboratrice, social menager, ma soprattutto simpaticissima) per come hanno organizzato e ideato il tutto perfettamente; Matteo ha saputo spiegare tutto con esempi “semplici” e chiari facendoci davvero apprendere bene e con una generosità di nozioni davvero impressionante.

Ringrazio soprattutto coloro che hanno compreso l’importanza di questo workshop aderendovi e andando subito a riempire i pochi posti disponibili.

Per l’occasione abbiamo anche effettuato la consegna dei diplomi da maestre a Silvia Pescetelli e a Daniela Anca Turdean.

Le fotografie e i video di questo articolo sono stati realizzati da Ursula Altenbach, Natalia Calderon, Angelo Paionni, Daniela Anca Turdean e dal sottoscritto.

Concentus Study Group

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