Monthly Archives: settembre 2020
26/09/20 My Inspiration: Welcome Autumn

Recentemente abbiamo ricevuto questo invito che abbiamo subito rivolto alle allieve e maestre del nostro gruppo. Il Concentus Study Group, e lo dico con estremo orgoglio, non si è MAI fermato quest’anno realizzando lezioni online o creando anche delle sfide (come utilizzare i materiali vegetali che avevamo a portata di mano durante la quarantena) al nostro gruppo di lavoro o partecipando ad esposizioni virtuali internazionali. Un poco ci piace rimanere sempre attivi (anche perché se studi un’arte non puoi eseguirla ad ogni morte di papa e basta soprattutto se hai allievi); inoltre essendo un gruppo ufficiale della Sogetsu ci teniamo ad essere sempre sul pezzo.
Per la precisione il nostro gruppo ha attività a Roma e in Toscana, ma avendo allieve e maestre da tutta Italia (e non solo) l’area di attività tende ad allargarsi. Ufficialmente la sede però è a Roma. A Roma ci sono due Study group ufficiali della Sogetsu e come tale riconosciuti. L’Artikebana Ranson Study Group (che fu creato da Lina Alicino sensei) che attualmente dirige Maria Domenica Castrì che vive a Caserta e il Concentus Study Group tenuto da noi.
Abbiamo chiesto, quindi, alle allieve che potevano essere presenti di partecipare. La data di scadenza è fissata per il prossimo 30 settembre ed alcuni ikebana (come quello della Maestra Patrizia Ferrari di Merano) devono essere ancora pubblicati per cui questo articolo sarà prossimamente aggiornato ed arricchito.
Ci tengo personalmente a ringraziare Fiammetta Martegani perché nella sua zona (Tel Aviv) non è facile in questo momento reperire materiale e, nonostante questo lei si industri al meglio, e Neicla Campi a cui, con soddisfazione, non abbiamo fatto nessuna correzione inerente il lavoro proposto per questa occasione. Non è facile correggere mantenendo l’idea e lo stile di un allievo. Spesso si intuisce se la mano del maestro è stata leggera o totale trasformando un lavoro secondo i propri gusti personali. Un po’ come quando vedi degli ikebana attribuiti a dei bambini e sai bene che un bambino di età inferiore ai dieci anni non potrebbe mai concepire quella tipologia di ikebana.
Ma ecco la galleria dei nostri lavori a cui, come già detto, aggiungerò quelli mancanti. Potevamo mandare fino a 3 ikebana a testa e ho chiesto a tutti di idearne di nuovi. Trovo sempre piuttosto brutto (e inutile) per iniziative come questa (per non parlare di foto per libri) riciclare cose già fatte come se non avessimo idee a sufficienza.

The end of Summer. Among the dry branches of broom, burnt by the summer sun, the flowers return before the arrival of winter.
Arrangement by: Silvia Barucci, Italy
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Garofano, hibiscus, astrantia and ginestra branches
Vessel: Ceramic Vase.

A modern arrangement with a quirky container and with disassembled and reassembled material (Physalis Alkechengi and Dahlia) showing a strong contrast of shapes and colour with the container.
Arrangement by: Lucio Farinelli, Italy
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Dahlia and alchechengi
Vessel: Handcrafted vase

What if we invented ikebana? What if ikebana was invented on the Mediterranean sea? What Greeks, Romans, Etrurians would have made? I used a vase which is a reproduction of an old vase with materials that are original from the Mediterranean sea. Pistacia lentiscus (mastic) and Matricaria Chamomilla are from here and they can be found easily in Southern Europe.
Arrangement by: Lucio Farinelli
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Pistacia lentiscus (mastic) and Matricaria Chamomilla
Vessel: Handcrafted vase

Leftovers: we should never discard leftovers. We should never throw
them away, just wait for the right moment and for the right idea. I had
these Strelitzia flowers and this Limonium, then I noticed that dry
lotus leaf I had on the shelf and the idea arrived. Strelitzia,
Limonium, Dry lotus leaf
Arrangement by: Lucio Farinelli, Italy
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Strelitzia, limonium, dried lotus leaf
Vessel: Ceramic vase by Sebastiano Allegrini

The reeds of Arundo line the road, the peaks are moved by the wind. I was very stimulated and made an arrangement in a glass vase that remembers their movement.
Arrangement by: Ilaria Mibelli, Toscana, Italy
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower Materials: Arando and anthurium
Vessel: Glass vase

We will remember 2020 in a negative as well as a positive way. If we have suffered a lot, it is also true that we have invented new solutions to be able to move forward also thanks to the technologies we have at our disposal. My work wants to be a symbol of joy and rebirth through the use of bleached palms that can look like a flower and the strelitzia that, with the colors of autumn, arise from them. For this composition, I used a ceramic vase I made myself.
Arrangement by: Luca Ramacciotti, Italy
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Bleached palm and strelitzia
Vessel: Self-Made ceramic vase

This handcrafted vase was given to me by Maestro Lucio Farinelli after his trip to Puglia. The particular sea urchin shape inspired me for a vertical work that would give light and joy. I chose the dahlias because the color and shape are reminiscent of those of the vase and I put some purple tips to enliven everything.
Arrangement by: Luca Ramacciotti
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Dahlia and limonium
Vessel: Handcrafted vase from Maestro Lucio Farinelli

Chestnuts dancing with dahlias. Not yet autumn, no more summer.
Arrangement by: Neicla Campi, Italy
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower Materials: Castaneda Sativa, dahlia
Vessel: Ceramic vase

Since I live in Israel, and this time of the year is the Jewish New Year, I wanted to use the typical elements of this holiday: pomegranates, which bring good luck and prosperity and roses, a typical Middle Easter flower, to celebrate the beauty of a new year starting. The vase I used is made by the Israeli local artist Merav Waldman who made it under my supervision to emphasize the “wabi-sabi” naturalness typical of the Nageire Style.
Arrangement by: Fiammetta Martegani, Israel
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Pomegranates, roses
Vessel: Ceramic vase by Israeli local artist Merav Waldman

I live in Tel Aviv, a very unique town for the amount of public and private gardens that make this city a very “green” one. I got the bitter oranges from my neighbors and the Aster from the local flower market which is literally 200 meters from my house. I consider them part of my family since the neighbor where I live is one of the oldest in Tel Aviv and we will all feel like part of a big family, where we can share flowers and products coming from our own backyard.
The vase I used is the same one made by the Israeli local artist Merav Waldman who made it under my supervision to emphasize the “wabi-sabi” naturalness typical of the Nageire Style.
Arrangement by: Fiammetta Martegani, Israel
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Bitter oranges and aster
Vessel: Ceramic vase by Israeli local artist Merav Waldman Mostra meno

I made this composition with all material that I got from different friends (coming from different countries) including the vase, which was found in the Flea Market of Jaffa, one of the oldest towns in Israel and the Middle East. To me, this composition represents the very unique value of friendship and how Ikebana can be a bridge between cultures and countries.
As much I live in Israel, I am originally Italian and I belong to the Ikebana Sogetsu Concentus (Italy), under the supervision of Master Lucio Farinelli and Luca Ramacciotti.
Arrangement by: Fiammetta Martegani, Israel
Name of School: Sogetsu-Ryu
Flower materials: Anthurium, Craspedia
Vessel: Ceramic Vase
Tag:Art, Arte, Bauhaus, Ceramica, ceramics, Concentus Study Group, 生け花 いけばな, Decorative, Decorazioni, distantimauniti, Essence, Essenziale, Fiori, Floralart, Floristry, Flower, Foraldesign, Forist, Fotografia, Giappone, Hasami, Ikebana, Ikebana Internationa Rome, ikebanaforpraying, Internet, Interni, Italy, Japan, Kadō, Kenzan, Meditation, Meditazione, Minimalism, Minimalismo, Natura, Nature, Photo, Photography, Roma, rrangement, Sculpture, Scultura, Season, Sogetsu, Sogetsuikebana, sogetsuitalia, Sogetsuryu, Sogetsuschool, Stagioni, Suiban, www.sogetsu.it.
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15/09/20 Click
Di recente ho letto questo bellisismo libro (traduzione di Laura Testaverde) che, per chi studia un’arte orientale, è sicuramente fonte di molte riflessioni.

L’autrice parla della sua esperienza nello studio della cerimonia del tè attraverso XV capitoli che sono tappe, riflessioni, esperienze. Sinceramente il libro mi aveva già conquistato nell’introduzione sia per la poesia delle immagini evocate sia per i riferimenti al mondo della natura e delle sue stagioni.
Proseguendo nella lettura mi sono accorto dei numerosi paralleli con il mondo dell’ikebana e spiego il motivo.
La protagonista inizia quasi per curiosità, a differenza di altre personaggi del racconto, lo studio e pur esercitandosi per numerosi anni si accorge che l’essenza di quell’arte le sfugge (bellisismo il paragone tra una casa ammobiliata, ma senza le pareti).
Non comprende come mai la sua maestra le dica di compiere determinati movimenti semplicemente perché quella è la forma corretta oppure che le chieda di vedere ciò che non è in superficie stando presente in quell’attimo con l’anima.
Sono tutti step che un allievo affronta durante il percorso di studio dell’ikebana. Le frustrazioni nel non comprendere certe misurazioni, abbinamenti o perché quella dimensione sia giusta rispetto ad un’altra o perché qualcosa sia armonico rispetto ad altro.
Un passaggio significativo recita così: – Imparare vuol dire mostrarsi all’altro come uno zero che non sa nulla. E invece, quante cose che mi erano di ostacolo avevo portato con me! In cuor mio, mi ero sentita in qualche modo superiore: “Sono cose facili!”, “Io ci riesco!” Che presuntuosa che ero! Quello stupido orgoglio è solo un fardello che ti ostacola. Bisogna gettarlo via, e svuotarsi completamente. Se non sei completamente vuoto non può entrarci niente.
In fin dei conti cosa ci vorrà mai a preparare una tazza di tè o a realizzare una composizione di fiori?
Semplicemente umiltà,tenacia ed intelligenza. Il percorso che compie la protagonista del libro.
E se seguiremo questi percorsi con anima, cuore e davvera voglia di imparare improvvisamente arriverà un click in noi e tutti quei passaggi, quelle tecniche, quegli insegnamenti che ci parevano forzati o inutili si allineeranno come tanti segmenti in fila e allora vedremo il disegno nella sua interezza.
E non ci sarà sentimento che ci renderà più felici.

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06/09/20 VASAIO PER CASO
Ciò che amo del mondo dell’ikebana è che ti permette di entrare in contatto con altre discipline o, come in questo caso, incontrare un’allieva (Neicla Campi di Ivrea) e… trovare un ceramista. Ma lasciamo a Salvatore Coi la parola.


Molte cose ti capitano per caso.
Ti può capitare di avere una moglie appassionata di ikebana e, se stravedi per lei, ti capita di pensare a come risolvere un problema non da poco: metterle a disposizione i vasi adatti per coltivare la sua passione.
Così ho iniziato a fare il vasaio. All’età di 64 anni mi sono guardato intorno e mi sono detto “non dovrei avere problemi a trovare chi mi può insegnare, vivo vicino a Castellamonte, città di antica tradizione ceramica”.
Appresi i primi rudimenti di manipolazione ho capito che dovevo trovare la mia strada da solo. Non ero interessato alla maiolica. Ero più attratto dal RAKU e dalla sperimentazione degli smalti ad alta temperatura.
Ho così scoperto i grandi ceramisti giapponesi (Shoji Hamada), francesi (Daniel de Montmollin) e inglesi (Bernard Leach). Grazie a loro ho appreso, da autodidatta, il senso estetico e il rigore metodologico di un’arte tra le più nobili e ricche di umanità.

Con delusione ho preso atto che in Italia non c’è traccia delle grandi scuole di ceramica, anche a livello universitario, presenti in Francia, Gran Bretagna, Australia e USA. Ma così è. La cultura ceramica artigiana in Italia non gode di grande attenzione a livello istituzionale ed è delegata a poche, apprezzabili, botteghe artigiane.
Durante le mie escursioni in montagna e i miei viaggi in giro per il mondo ho iniziato a raccogliere terre e minerali. Ho iniziato a preparare le ceneri e a calcinare ossa per dare vita ai miei smalti. Con un solo scopo: liberare l’energia e la grande bellezza di materiali poveri e trascurati, eppure così preziosi.

La formulazione degli smalti è ad alto tasso di imprevisti: ho studiato chimica, fisica e mineralogia per conoscere la composizione dei minerali che adopero ma il margine di incertezza con le materie grezze è sempre elevato. Questa però è una parte affascinante del mestiere.
Per non andare troppo al buio adotto il metodo della griglia (grid method) inventato da Ian Currie, un grande ceramista australiano. Mescolo i materiali grezzi con percentuali variabili di silice e allumina su una piastrella che contiene 35 caselle. Lo studio dei risultati mi fornisce le ricette più interessanti per lo smalto dei miei vasi.

Il mio è un mestiere d’alchimista, ma non cerco la formula per fabbricare l’oro, cerco una materia molto più preziosa: l’emozione di un colore, di una texture, di una superficie inaspettata e unica.



A suggello delle parole di Tore e dei bellissimi ikebana di Neicla metto un mio ikebana fatto nel vaso realizzato da questo appassionato e bravissimo ceramista il cui laboratorio è tanto perfetto, pulito quanto incredibile per il materiale che sta raccogliendo di argille e minerali. Persone come Tore e Neicla è una fortuna averli nel proprio gruppo.

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