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Luca Ramacciotti – Sogetsu Concentus Study Group

www.sogetsu.it

Monthly Archives: gennaio 2016

ESSENZA_PORPORA(© grafico Silvia Barucci)

“E’ iniziata da tempo una nuova cultura degli odori e oggi arte e profumo vanno sempre più a braccetto, incontrandosi magicamente in molti jus d’autore. Da quelli di Ulrich Lang, collezionista d’arte ed ex manager di L’Oreal, di base a New York, realizzati in omaggio ad artisti e fotografi emergenti o in collaborazione con galleristi come il belga Roger Szmulewicz, alle fragranze di Olfactive Studio, un incontro come una moderna alchimia tra fotografia artistica ed arte del profumo, tra vista ed olfatto, sino alla performance messa a punto dall’artista Jordi Mollà, attore e regista cinematografico spagnolo, alla Essential Gallery di Campomarzio70, a Roma. […] Protagoniste di Inspiring Paintings: Parfumes on Canvas, 14 tele ispirate da una fragranza da lui scelta e da cui Mollà è passato alla trasposizione su carta di parole e pensieri, a testimoniare come l’olfatto parli alle sensibilità individuali, per poi trasferire sulla tela le emozioni più profonde.” (Dillo con un profumo di M. Rossi ed. Tea)

Con l’estratto di un interessantissimo libro ho voluto aprire questo post mentre inizia a delinearsi con maggior precisione la sfida che il 12 marzo p.v. si tramuterà in mostra. Con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia, dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, la Fondazione Italia – Giappone e l’essere onorati di far parte delle manifestazioni ufficiali dei festeggiamenti dei 150 anni di rapporti tra Italia e Giappone, il gruppo romano di Ikebana International, da me presieduto, affronterà una sfida mai tentata prima.

Ovvero tramutare le sensazioni di un profumo… in ikebana.

Grazie alla preziosa ed indispensabile collaborazione con Essential Gallery di Campomarzio70 alcuni componenti del chapter di Roma di Ikebana International andranno a realizzare degli ikebana che, per una settimana, animeranno lo splendido e raffinato spazio della gallery.

Un onore, una sfida che iniziato ad ideare in mente questa estate e che ha visto (vedasi i vari post del blog) un’interessante gestazione che si è dipanata tra mail e visite a Campomarzio70 dove la gentilezza e la professionalità ci hanno avvolto come i profumi proposti.

Ognuno dei partecipanti avrà a disposizione uno o due profumi i cui sentori daranno il via ad associazioni mentali di sensazioni al fine di visualizzare un ikebana che può sia “contenere” tracce del profumo (agrumi, rose, legni etc) o semplicemente andarne a ricreare le sensazioni ricevute.

Ringrazio prima di tutto coloro che hanno potuto partecipare a questa sfida dai rappresentanti della scuola Ohara (Silvana Mattei, Romilda Iovacchini e Paolo Biagini) al mio storico collaboratore Lucio Farinelli alle nostre allieve: Lucia Coppola, Sivlia Barucci, Giulia Fregoli ed  Ilaria Mibelli, auguro a tutti buon lavoro e presto… torneremo a parlare di profumi ed ikebana.

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Per la prima volta in anni di insegnamento di ikebana non sono stato presente ad una lezione del corso. Non mi avevano fermato malattie o traversie della vita, ma a fine anno ho ricevuto una telefonata dal teatro Carlo Felice di Genova e sono partito in fretta per l’Oman senza poter cambiare la data della lezione sia perché fissata da mesi, sia perché le mie allieve già avevano subito uno spostamento di date per un altra mia tournée (questa volta in Nicaragua). Ma il maestro Lucio Farinelli ha potuto avvalersi dell’aiuto della neomaestra da noi nominata Anne Justo oltre l’aiuto logistico e pratico delle allieve. Una bella brigata!

Quindi nemmeno ho potuto conoscere la nuova allieva Nanae Yabuki che ha iniziato il suo percorso di studi in Thailandia e che, trasferendosi a Roma per lavoro, ha scritto a noi per proseguire il suo cammino. Ringraziamo la sua insegnante per averci fatti contattare lieti di tale onore e fiducia.

In Oman non solo mi sonooccupato di lirica, ma sono sprofondato in un mare di fiori, profumi, percorso le vie dei souk respirando gli incensi e gli oli profumati, le spezie, visitando luoghi incantati come Wadi Shab. Ogni ramo, fiore, foglia era lo spunto per una possibile combinazione di forme, cromatismi, idee. Ho mentalmente “provato” i vari ikebana, ovvero studiare le possibili forme, abbinamenti, provando a capire strade, soluzioni. E questo è davvero il lavoro dell’ikebanista, non tanto finire la composizione, ma lo studio che c’è per arrivare ad essa. Non siamo artisti traendo ispirazione da un ramo, ma studiando con serietà e profondità “quel” ramo, studiando tecnche, visualizzando cromatismi, forme…

Per la mostra del prossimo marzo (L’Essenza di Campomarzio 70) ho in mente le composizioni da fare, ma man mano che passano i giorni mi vengono in mente soluzioni visive nuove, idee che puntualmente segno sul mio tablet. Su questo aspetto devo confessare di essere agevolato con il lavoro che faccio essendo abituato a “comporre” la scena, a pensare soluzioni visive che man mano che ho studiato ikebana si sono andate evolvendo in masse, vuoti, asimmetrie.

Sentirsi artisti arrivati di ikebana, avere l’arroganza di voler far cose inusuali per stupire è semplicemente la morte di quest’arte.

Di recente Ilse Beunen sulla sua pagina di Facebook (Ikebana Belgium) ha scritto che il fondatore della Sogetsu Sofu Teshigahara iniziava la prima lezione del nuovo anno sempre con una composizione base. Un segno di umiltà, di importanza delle nozioni basilari e di come ogni anno sia importante ricominciare  lo studio ” da capo”. Un insegnamento preziosissimo da non dimenticare.

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